L’urna di Sant’Agostino

L'urna di cristallo e la cassa altomedievale

L'urna di cristallo e la cassa altomedievale

I resti del Corpo di S. Agostino sono collocati dal 1900 sotto l’altare che fa da basamento all’Arca di marmo del XIV secolo. I resti furono esaminati scientificamente nel 1884 con il permesso del Papa Leone XIII e gli esperti poterono contare 225 frammenti di varia grandezza di tutte le parti del corpo, tra cui anche 21 pezzi del cranio. I sacri resti del Corpo di S. Agostino giacciono dentro l’Urna di cristallo e bronzo dorato del 1833, fatta eseguire dal Vescovo di Pavia mons. Luigi Tosi e abbellita poi, nel 1884, dal Vescovo mons. Agostino Riboldi. Sul lato anteriore sotto le insegne episcopali è scritto Ossa S. Augustini Episcopi ed Doctoris; sul lato posteriore sotto il simbolo agostiniano del cuore ferito è scritto In Dei amore et animarum consumptum – Consumato dall’amore di Dio e delle anime.

L'urna di cristallo contenente le reliquie di sant'Agostino durante un'esposizione

L'urna di cristallo contenente le reliquie di sant'Agostino durante un'esposizione

L’Urna di cristallo e bronzo dorato è inserita dentro l’Urna argentea originaria, prezioso manufatto di oreficeria longobarda dell’VIII secolo; venne fatta eseguire dal re Liutprando quando nel 722 circa il Corpo di S. Agostino fu traslato a Pavia. Sui 4 lati sono ornati da 4 croci di lamina decorate a rosette e con al centro la figura di Gesù Cristo; ad esse si è ispirata l’artista Pupi Perati per eseguire la croce pettorale donata dalla diocesi di Pavia al Santo Padre Benedetto XVI nella sua visita del 22 Aprile 2007.

Due volte l’anno, il 24 Aprile festa della Conversione-Battesimo di S. Agostino e il 28 Agosto giorno della sua morte, l’Urna di cristallo e bronzo dorato viene estratta ed esposta perché i fedeli possano pregare e meditare davanti alle sacre ossa di S. Agostino.

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