Cari amici le parole di consolazione che il profeta Geremia rivolge al popolo di Israele con la promessa di un Dio vicino all’uomo.sono anche per noi: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore.
E Agostino scrive:”…Chi mi vuol servire mi segua (Gv 12, 26). Che vuol dire mi segua, se non mi imiti? Cristo infatti soffrì per noi – dice l’apostolo Pietro – lasciandoci un esempio, affinché seguiamo le sue orme (1 Pt 2, 21)… Servono dunque Gesù Cristo, coloro che non cercano i propri interessi ma quelli di Gesù Cristo (Fil 2, 21)… Così, ad esempio, se uno porge il pane a chi ha fame, deve farlo animato da misericordia, non per vanità, non deve cercare in quel gesto altro che l’opera buona, senza che sappia la sinistra ciò che fa la destra (Mt 6, 3), di modo che l’opera di carità non debba essere sciupata da secondi fini. Chi opera in questo modo, serve Cristo”
Il Cristo è la nuova alleanza, Dio che si manifesta uomo-Figlio. E’ una lezione durissima questa: l’imparare dal patire, che era già dell’antica sapienza greca, in Gesù l’imparare dal patire l’obbedienza al Padre come atto estremo di libertà. Cristo si fa uomo fino alla morte perché se il chicco di grano muore porta molto frutto: l’alleanza fra Dio e l’uomo passa attraverso la morte, il segno più terribile per noi, in cui Gesù è in tutto nostro fratello, per diventare salvezza fino in fondo.
E con Anna:
Se trema
un addio nel seme che muore,
nell’ora che non so… colma l’attesa
nel vostro sorriso di sposi il farsi
gioioso d’una promessa del cuore.
Che valica lieta varchi a venire
Ed è il fiorire d’un seme lontano
nelle Tue mani.
Buona Domenica
Anna e Marco
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Arca di Sant’Agostino, particolare: libro tra le mani di Agostino morente
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V Domenica di Quaresima 2018
Cari amici le parole di consolazione che il profeta Geremia rivolge al popolo di Israele con la promessa di un Dio vicino all’uomo.sono anche per noi: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò nel loro cuore.
E Agostino scrive:”…Chi mi vuol servire mi segua (Gv 12, 26). Che vuol dire mi segua, se non mi imiti? Cristo infatti soffrì per noi – dice l’apostolo Pietro – lasciandoci un esempio, affinché seguiamo le sue orme (1 Pt 2, 21)… Servono dunque Gesù Cristo, coloro che non cercano i propri interessi ma quelli di Gesù Cristo (Fil 2, 21)… Così, ad esempio, se uno porge il pane a chi ha fame, deve farlo animato da misericordia, non per vanità, non deve cercare in quel gesto altro che l’opera buona, senza che sappia la sinistra ciò che fa la destra (Mt 6, 3), di modo che l’opera di carità non debba essere sciupata da secondi fini. Chi opera in questo modo, serve Cristo”
Il Cristo è la nuova alleanza, Dio che si manifesta uomo-Figlio. E’ una lezione durissima questa: l’imparare dal patire, che era già dell’antica sapienza greca, in Gesù l’imparare dal patire l’obbedienza al Padre come atto estremo di libertà. Cristo si fa uomo fino alla morte perché se il chicco di grano muore porta molto frutto: l’alleanza fra Dio e l’uomo passa attraverso la morte, il segno più terribile per noi, in cui Gesù è in tutto nostro fratello, per diventare salvezza fino in fondo.
E con Anna:
Se trema
un addio nel seme che muore,
nell’ora che non so… colma l’attesa
nel vostro sorriso di sposi il farsi
gioioso d’una promessa del cuore.
Che valica lieta varchi a venire
Ed è il fiorire d’un seme lontano
nelle Tue mani.
Buona Domenica
Anna e Marco
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Informazioni su Editor
Giornalista, blogger, autore televisivo. Autore di Sant'Agostino a Pavia - Le reliquie ritrovate, il pellegrinaggio .